Votazione popolare del 26 settembre 2021

Matrimonio per tutti

I gvlt sup­por­t­ano il mat­ri­mo­nio per tutti!⁠

L’inizia­ti­va par­la­mentare dei Ver­di Lib­er­ali “per il mat­ri­mo­nio per tut­ti” sarà final­mente — dopo otto anni di inten­so lavoro politi­co — sot­to­pos­ta a votazione popo­lare. Ques­ta votazione per­me­t­terà di dare acces­so a tutte le cop­pie adulte, qual­si­asi sia il loro ori­en­ta­men­to ses­suale, allo stes­so mat­ri­mo­nio. Così facen­do si risolverà la dis­crim­i­nazione tra i mat­ri­moni di serie A e quel­li di serie B (unioni registrate).

La Cos­ti­tuzione affer­ma: “Il dirit­to al mat­ri­mo­nio e alla famiglia è garan­ti­to”. In nes­sun pun­to si par­la però di una dis­tinzione fon­da­ta sul­l’ori­en­ta­men­to ses­suale. Così, il mat­ri­mo­nio per tut­ti non creerà un nuo­vo dirit­to, ma con­ced­erà alle cop­pie del­lo stes­so ses­so ciò che sarebbe dovu­to essere con­ces­so loro molto tem­po fa, sec­on­do quan­to iscrit­to nel­la la Costituzione.

Il mat­ri­mo­nio non è uni­ca­mente l’unione tra due per­sone, ma esso rego­la anche i dirit­ti e i doveri di una relazione. Questo prog­et­to di legge non intro­dur­rà nuove regole: al con­trario, riscat­terà la com­pro­va­ta promes­sa di par­ità di trat­ta­men­to di tutte le per­sone davan­ti alla legge.

Una dimo­ra amorev­ole è fon­da­ta su gen­i­tori pre­sen­ti e atten­ti alle atten­zioni del­la famiglia. Questo è indipen­dente dall’orientamento ses­suale o dal genere. Attual­mente la legge vieta alle cop­pie del­lo stes­so ses­so l’adozione e quest’ultime sono escluse dal­la med­i­c­i­na per la pro­cre­azione assis­ti­ta (PMA). Il « mat­ri­mo­nio civile per tut­ti » mira anche a cor­reg­gere anche a ques­ta dif­feren­za ingius­ti­fi­ca­ta. Le legge esistente che si appli­ca solo alle cop­pie eteroses­su­ali sarà dunque appli­ca­ta sen­za dis­tinzioni a tutte le cop­pie.

Iniziativa popolare «Per sgravare i salari, tassare equamente il capitale»

Come gvlt abbi­amo deciso di dire no alla cosid­det­ta Inizia­ti­va 99%: con­di­vidi­amo che il tema del­la redis­tribuzione sia sem­pre più scot­tante, soprat­tut­to date le impor­tan­ti sfide (cam­bi­a­men­to cli­mati­co, invec­chi­a­men­to del­la popo­lazione, ecc) che ci atten­dono, però rite­ni­amo l’inizia­ti­va pro­pos­ta una rispos­ta fon­da­men­tal­mente sbagli­a­ta. L’au­men­to al 150% è trop­po brus­co, arbi­trario ed ele­va­to. La Svizzera perderebbe enorme­mente in attrat­tiv­ità fis­cale per investi­tori e con­tribuen­ti facoltosi, che attual­mente assi­cu­ra­no la mag­gior parte delle entrate fis­cali del paese. Se l’au­men­to pro­pos­to fos­se sta­to minore, avrem­mo potu­to pen­sar­ci, ma 150% è vera­mente trop­po e sarebbe come tirar­si la zap­pa sui pie­di. Vi sono modi decisa­mente migliori per ottenere mag­giore redis­tribuzione: micro­tas­sa sulle transazioni elet­tron­iche, oppure impos­ta sulle suc­ces­sioni o sulle donazioni.

Per queste ragioni come gvlt dici­amo NO all’Iniziativa 99%.

Iniziativa popolare «Basta tasse e basta spese […]» e relativo controprogetto del Gran Consiglio (Referendum finanziario obbligatorio, modifica art. 42 Cost. cantonale)

Rac­co­man­di­amo il NO sia all’inizia­ti­va che al con­tro­prog­et­to, per­ché attual­mente ci sono già suf­fi­ci­en­ti mezzi per evitare lo sper­pero di denaro pub­bli­co, in par­ti­co­lare il ref­er­en­dum finanziario facolta­ti­vo (7000 cit­ta­di­ni pos­sono portare tut­ti al voto per spese can­tonali sopra il 1 mil­ione) e il “freno ai dis­a­vanzi” (il Gran Con­siglio deve votare per ogni spe­sa sopra il mil­ione). Sia l’inizia­ti­va che il con­tro­prog­et­to fareb­bero aumentare il numero di votazioni (già oggi molto ele­va­to) e i rel­a­tivi costi. Inoltre, si rischia di frenare ulte­ri­or­mente prog­et­ti nec­es­sari e inno­v­a­tivi dei quali il Tici­no ha grande bisogno.

Per queste ragioni come gvlt dici­amo NO all’Inizia­ti­va “Bas­ta tasse e bas­ta spese […]”.

Iniziativa popolare «NO alle pigioni abusive, SÌ alla trasparenza: per l’introduzione del formulario ufficiale ad inizio locazione»

L’inizia­ti­va affronta un prob­le­ma che attual­mente in Tici­no (can­tone con liv­el­li di sfit­to altissi­mi) non esiste, cre­an­do buro­crazia e carichi inutili per i pro­pri­etari. Attual­mente le pigioni stan­no scen­den­do e vi sono già dei mec­ca­n­is­mi per evitare aumen­ti ingius­ti­fi­cati — il gov­er­no potrebbe imporre già oggi l’obbligo d’informazione sul­l’af­fit­to prece­dente in caso di effet­ti­va penuria in deter­mi­nati Comuni!

Per queste ragioni come gvlt dici­amo NO all’Inizia­ti­va “NO alle pigioni abusive”.

Iniziativa popolare «Le vittime di aggressioni non devono pagare i costi di una legittima difesa»

Se un impu­ta­to esige l’avvo­ca­to per­son­ale invece che l’avvo­ca­to d’uf­fi­cio, sig­nifi­ca che è già in rap­por­to pro­fes­sion­ale con il pri­mo, e quin­di che possiede anche i sol­di per pagar­lo. Fare sob­bar­care i costi sup­ple­men­tari allo sta­to sarebbe di prin­ci­pio sbaglia­to, in quan­to i costi del­l’avvo­ca­to d’uf­fi­cio sono già attual­mente cop­er­ti. Inoltre dal pun­to di vista giuridi­co l’ar­ti­co­lo è for­mu­la­to molto male, e creerebbe dis­par­ità di trat­ta­men­to anche con per­sone con nazion­al­ità svizzera ma res­i­den­ti in altri Can­toni, che non avreb­bero dirit­to allo stes­so trat­ta­men­to (nel testo è spec­i­fi­ca­to all’inizio del pri­mo para­grafo “per­sona res­i­dente in Ticino”).

Per queste ragioni come gvlt dici­amo NO all’Inizia­ti­va “Le vit­time di aggres­sioni non devono pagare i costi di una legit­ti­ma difesa”.

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