Votazione popolare del 25 settembre 2022
SÌ all’Iniziativa sull’allevamento intensivo
L’Iniziativa dà un termine di 25 anni per mettere fine agli allevamenti intensivi in Svizzera. Questo significa che tra 25 anni tutti gli allevamenti del paese dovranno rispettare gli standard Bio Suisse del 2018. Questo passo è necessario per più ragioni. Primo, perché la produzione di carne attuale è insostenibile: usiamo troppa terra, fertilizzanti chimici, pesticidi e antibiotici. Cambiando rotta combattiamo cambiamento climatico, perdita di biodiversità, inquinamento delle falde e resistenza agli antibiotici. Secondo, perché si passa a una produzione di carne più rispettosa della dignità dell’animale. Infine, gli stessi requisiti si applicano anche all’importazione, evitando dunque di mettere gli allevatori svizzeri in una posizione di svantaggio.
Il termine di 25 anni ci assicura un periodo di transizione più che sufficiente, durante il quale produttori e consumatori avranno tutto il tempo per fare gli accorgimenti necessari. Se la carne diventerà un po’ più cara la soluzione sarà semplice: ne consumeremo un po’ meno, compensando con leguminose e altri sostituti, il tutto a beneficio sia del portafoglio che della salute (oggi consumiamo 3 volte la quantità raccomandata dalla Confederazione). In pratica si tratta di passare dalla quantità alla qualità, smettendo di arrecare danni gravissimi agli ecosistemi.
SÌ al finanziamento supplementare dell’AVS mediante l’aumento dell’imposta sul valore aggiunto,
SÌ alla modifica della legge federale sull’assicurazione per la vecchiaia e per i superstiti (LAVS)
L’AVS è in crisi. La popolazione invecchia e dal 2024 l’AVS avrà più uscite che entrate. Il sistema attuale non è più sostenibile e così in parlamento si è deciso di mettere una pezza che permetta di non essere in perdita almeno fino al 2030. Questa pezza è composta da due pacchetti: un aumento dell’IVA dello 0,4% e l’aumento dell’età di pensionamento delle donne a 65 anni (come per gli uomini). Se uno dei due pacchetti non dovesse passare, tutta la riforma cadrebbe! Noi sosteniamo questa riforma perché non vogliamo ritrovarci con miliardi di debiti a carico dei giovani. L’aumento dell’IVA è sopportabile e la parificazione dell’età di pensionamento di donne e uomini è un cambiamento necessario, perché nella società odierna sia diritti che doveri devono essere uguali. Per le donne che attualmente sono vicine all’età di pensionamento è prevista una compensazione, che a dipendenza del reddito può variare tra 50 e 150 chf (più alta per le donne con un reddito più basso) al mese. Infine, lavorando un anno in più si da alle donne la possibilità di accumulare di più nel 2° pilastro, migliorando le proprie rendite.
SÌ alla modifica della legge federale sull’imposta preventiva
Attualmente, comprare obbligazioni in Svizzera è molto poco interessante, perché quando si ricevono degli interessi il 35% di essi viene bloccato dallo Stato. È la cosiddetta “imposta preventiva”, che serve a obbligare le persone che ricevono interessi a dichiararli. Una volta fatta la dichiarazione, l’imposta preventiva viene restituita. Tuttavia, questa trattenuta così alta scoraggia molti investitori e col passare del tempo ha reso la nostra piazza finanziaria sempre meno attrattiva. Questo spiega come mai in Lussemburgo in proporzione vengono emesse ogni anno 190 volte più obbligazioni che in Svizzera! Eliminare l’imposta preventiva significa dare una boccata d’ossigeno alla nostra piazza finanziaria e permetterebbe a aziende, comuni, cantoni e confederazione di risparmiare milioni di spese amministrative quando fanno dei debiti. Infine, eliminare l’imposta facilita anche le emissioni di obbligazioni verdi, che le aziende possono utilizzare per finanziare la decarbonizzazione delle loro attività.