Politica familiare
La cultura della conciliabilità si incentiva attraverso la formazione
Obbiettivi
Il nostro obbiettivo principale è incentivare il ritorno dei giovani ticinesi d’oltralpe puntando su una politica familiare solida. Per questo vogliamo da un lato stimolare le aziende a attuare misure di politica familiare per aumentare la presenza sul territorio di aziende family friendly e dall’altro migliorare l’accesso alle strutture di custodia. Così facendo valorizziamo le qualità che il Ticino ha già (origini, ambiente meno urbano, scuole più piccole, presenza della famiglia). Inoltre il ticinese d’oltralpe riflette ad un possibile ritorno quando forma una famiglia. Dopo la scolarizzazione del primo figlio risulta molto difficile fare tornare delle famiglie.
In breve chiediamo quindi l’attuazione di tre misure:
- Rendere la certificazione di Pro Familia premiante. Le aziende family friendly devono poter usufruire di vantaggi
- Incentivare la creazione e il rafforzamento di moduli di formazione per responsabili risorse umane e imprenditori sul tema della conciliabilità. Le aziende devono poter usufruire del know- di esperti in conciliabilità.
- un diritto per tutti i bambini al di sotto dei 4 anni a un posto di asilo nido. Questo a prezzi accessibili e indipendentemente dall’occupazione dei genitori. Particolare attenzione dovrebbe essere posta alle valli.
Prima proposta: premiamo le aziende family friendly
Per aumentare la presenza di aziende family friendly sul territorio proponiamo di rendere la certificazione di Pro Familia (aziende con un buon punteggio “family score”) premiante. Le aziende certificate dovrebbero godere di sgravi fiscali, vantaggi nell’accesso agli appalti pubblici o anche altri tipi di vantaggi. Insomma: essere un’azienda family friendly deve diventare conveniente. Solo in questo modo le aziende cominceranno a implementare misure in questo senso. Questa è una proposta liberale, volta a stimolare comportamenti virtuosi attraverso un uso intelligente degli strumenti fiscali. Infatti, se i vantaggi sono abbastanza grandi, più aziende saranno portate a attuare misure di politica familiare. Questo piccolo intervento renderebbe le aziende family friendly più concorrenziali e quindi “spinge” l’economia verso modelli virtuosi e sostenibili. Le aziende family friendly potrebbero quindi decidere di spostarsi in Ticino o di aprirvi una sede. Inoltre le aziende family friendly sgravano il Cantone, il quale può creare meno asili nido perché ne esisterebbero molti interaziendali, e deve pagare meno sussidi perché i genitori possono lavorare di più, ecc. Questa idea non è certo una novità. Alcuni paesi in Europa hanno già implementato sistemi simili. Qualche esempio: recentemente in Italia è stato implementato un audit premiante (appalti pubblici, sussidi, …) e anche in Slovenia questo è un sistema conosciuto.
Seconda proposta: un cambio di cultura nel mondo del lavoro
La questione della conciliabilità lavoro-famiglia è soprattutto una questione di cultura nel mondo del lavoro. E la cultura si cambia attraverso la formazione. La presenza di figure professionali in grado di implementare progetti di conciliabilità nelle aziende così come la conoscenza e del tema da parte degli imprenditori è molto importante per un efficace politica familiare. Chiediamo quindi che il cantone incentivi, attraverso un partenariato con le organizzazioni formatrici competenti, la creazione di moduli di formazione per responsabili risorse umane e imprenditori sul tema della conciliabilità. Solo in questo modo possiamo aumentare la sensibilità sul tema, ma soprattutto solo in questo modo possiamo dare le risorse concrete a chi la conciliabilità la può influenzare, per implementare misure a favore delle famiglie ticinesi.
Terza proposta: asili nido
Proponiamo di inserire nella legge un diritto per tutti i bambini al di sotto dei 4 anni a un posto di asilo nido, a prezzi accessibili e indipendentemente dall’occupazione dei genitori. Il Cantone potrebbe decidere se creare più asili nido oppure se limitarsi a garantire che l’offerta sul territorio sia sufficiente Implementando questa proposta l’accesso all’asilo nido non sarebbe più un problema, perché i posti sarebbero garantiti. In più, una maggiore offerta di asili nido (soprattutto se privata) abbassa i costi. Da ultimo la proposta contribuisce all’incentivazione del modello “dual earner dual carer” (= doppio professionista doppio genitore) e quindi dell’occupazione femminile e della parità tra i sessi. Inoltre il cantone dovrebbe incentivare di più la creazione di asili nido nelle valli.