Nadia Russo
Nadia Russo

Co-pres­i­dente  —  Lista 3, can­di­da­ta 8

In breve

  • Co-pres­i­dente dei gvl Ticino
  • Mem­bra del team social media
  • Mem­bra di comi­ta­to gvl Svizzera
  • Stu­dentes­sa di legge

Perché votarmi

  • Per­ché mi piace doc­u­men­tar­mi sui vari temi ed elab­o­rare insieme ad esper­ti del set­tore soluzioni effi­caci e sosteni­bili per finanze, soci­età e ambiente
  • Per­ché ho sen­si­bil­ità pro­gres­siste e voglio costru­ire una soci­età aper­ta e tollerante

Le mie priorità

  • Ren­dere il Tici­no più fam­i­ly friendly
  • Pro­muo­vere la salute men­tale del­la popolazione
  • Par­ità tra i generi

Ti interessano le proposte concrete? Dai un’occhiata al nostro programma politico!

Chi sono

Chi sono

Classe 1996, nata a Lugano, cresci­u­ta a Losone, abito a Ver­scio. Dopo aver ottenu­to il Bach­e­lor in dirit­to all’Università di Lucer­na, mi sono sposta­ta a Losan­na per pros­eguire i miei studi.

Atti­va nell’associativo in diver­si ambiti dal­la migrazione alla salute mentale.

Le mie prime azioni se eletta

  • Incen­ti­vare la creazione e il raf­forza­men­to di mod­uli di for­mazione per respon­s­abili risorse umane e impren­di­tori sul tema del­la con­cil­i­a­bil­ità. Le aziende devono pot­er usufruire del know- di esper­ti in conciliabilità.
  • Ren­dere la cer­ti­fi­cazione di Pro Famil­ia pre­mi­ante. Le aziende fam­i­ly friend­ly devono pot­er usufruire di vantaggi
  • Un dirit­to per tut­ti i bam­bi­ni al di sot­to dei 4 anni a un pos­to di asi­lo nido, a prezzi acces­si­bili e indipen­den­te­mente dall’occupazione dei gen­i­tori. Par­ti­co­lare atten­zione pos­ta alle valli.
  • Vio­len­za sulle donne: aumentare la for­mazione di polizia e gius­tizia (ad es. sug­li effet­ti del trau­ma), attuare una strate­gia di edu­cazione e pre­ven­zione, raf­forzare la rete di sosteg­no per diminuire il numero di donne che rin­un­cia a denun­cia­re, rin­forzare il sosteg­no psi­co­logi­co e sociale delle vit­time per accom­pa­g­narle nel proces­so di recovery.
  • Salute men­tale dei migranti: intro­durre la figu­ra dei «padri­ni del­la salute men­tale» nelle varie comu­nità (per­sone apparte­nen­ti a una comu­nità speci­fi­ca che han­no segui­to un cor­so base per riconoscere dis­tur­bi psichici).
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