Finanza sostenibile

La tran­sizione ener­get­i­ca può avere suc­ces­so solo se mer­cati e finan­za ind­i­riz­zano il denaro nel­la gius­ta direzione. In Tici­no è inter­es­sante il ruo­lo di Ban­caS­ta­to, che ha un manda­to pub­bli­co e dovrebbe dunque dare l’esempio. Purtrop­po, ciò non sem­bra essere il caso.

Nel pro­prio “Bilan­cio Sociale e Ambi­en­tale”, Ban­caS­ta­to non scrive una paro­la sul modo in cui ven­gono investi­ti i sol­di, né sulle sue attiv­ità com­mer­ciali. Si par­la solo di come ven­gono scal­dati gli edi­fi­ci o la car­ta che viene con­suma­ta, ma nel­la finan­za questi fat­tori sono insignif­i­can­ti, se com­para­ti all’impatto degli inves­ti­men­ti. Nel doc­u­men­to “Polit­i­ca d’investimento” del IV trimestre 2022 non ven­gono men­zionati né ambi­ente, né sosteni­bil­ità. In com­pen­so, viene men­zion­a­to il petro­lio, che appar­ente­mente rien­tra negli inves­ti­men­ti di Ban­caS­ta­to. Come pos­si­amo aspettar­ci che le banche pri­vate cam­bi­no, se non lo fan­no nem­meno quelle pubbliche?

Per ren­dere Ban­caS­ta­to un mod­el­lo per il cam­bi­a­men­to che la finan­za deve com­piere, noi vogliamo:

  • aggiun­gere la pro­mozione del­lo svilup­po sosteni­bile dell’economia tici­nese nel manda­to del­la ban­ca (oggi si par­la solo di “svilup­po economico”);
  • che Ban­caS­ta­to si pon­ga degli obi­et­tivi di riduzione delle emis­sioni del portafoglio d’investimento;
  • che Ban­caS­ta­to offra con­dizioni van­tag­giose per inves­ti­men­ti in energie rinnovabili;
  • che Ban­caS­ta­to esca il più rap­i­da­mente pos­si­bile da tut­ti gli inves­ti­men­ti nel set­tore delle energie fossili.
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