La rinaturalizzazione della foce del Cassarate avvenuta nel 2015 è stata un successo: una zona morta è diventata uno dei maggiori e più bei punti di incontro di Lugano. Se la Foce è cambiata, ci sono ancora grandi porzioni del fiume che hanno un potenziale inespresso, in particolare all’altezza dell’Università della Svizzera Italiana (USI), dove il fiume è incanalato dentro uno sterile argine di pietra risalente ai tempi in cui si vedeva un fiume solo come uno scarico. I tempi son cambiati e il Cassarate dovrebbe diventare un punto di incontro. Davanti all’USI ci si potrebbe immaginare di eliminare gli argini di pietra e sostituirli con alberi e arbusti (ciò che aumenterebbe la biodiversità), di costruire delle passerelle sopraelevate sulle quali passeggiare, di consentire l’accesso all’acqua con dei gradoni o anche di creare una zona con dei bar e ristoranti. Soprattutto durante le estati, che diventano di anno in anno più torride, avere la possibilità di vivere la vicinanza del fiume sarebbe un plusvalore enorme.
Come gvlt stiamo cercando di capire concretamente cosa si potrebbe fare e di portare verso le “camere del potere” la nostra visione.