Buona parte degli stu­den­ti di liceo e com­mer­cio col pro­gram­ma di sto­ria non è arriva­ta neanche alla fine del­la Sec­on­da Guer­ra Mon­di­ale (2GM). I più si sono fer­mati tra il 1939 e il 1945, o subito dopo. Questo è inac­cetta­bile, poiché gli anni del dopoguer­ra, del­la Guer­ra Fred­da e infine gli ulti­mi 30 anni sono quel­li il cui mar­chio è più indelebile sul mon­do in cui vivi­amo. Per capire oggi bisogna capire ieri e in Tici­no si fal­lisce clam­orosa­mente nel dare ai gio­vani i mezzi per com­pren­dere il mon­do nel quale vivono. Si par­la in lun­go e in largo di Car­olin­gi, Capetin­gi e Lon­go­b­ar­di, ma non si nom­i­nano neanche di striscio la guer­ra del Viet­nam, quelle in Iraq, la crisi petro­lif­era del ’73, il movi­men­to del ’68, la creazione dell’UE, la riv­o­luzione e lo svilup­po cinese eccetera.

Il pro­gram­ma di sto­ria va rifor­ma­to ded­i­can­do tut­ta la quar­ta agli ulti­mi 70 anni. Inoltre, il focus sul mon­do occi­den­tale deve essere dimi­nu­ito per meglio riflet­tere la realtà odier­na. Come gvlt abbi­amo pre­so con­tat­to con più pro­fes­sori di sto­ria e il prossi­mo pas­so sarà com­in­cia­re a fare pres­sione affinché anche nel nos­tro Can­tone si com­in­ci final­mente ad inseg­nare sto­ria come si dovrebbe fare nel XXI secolo!

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